Normativa Pile e Accumulatori

Direttiva Pile e Accumulatori

La norma quadro che disciplina le pile e gli accumulatori e i relativi rifiuti, in Italia, è il D.Lgs. 188/08, che ha recepito la Direttiva 2006/66/CE. Nel corso del 2016 il D.Lgs. 188/08 ha subito delle modifiche con l’emanazione del D.Lgs. 27/2016.

Attualmente il Decreto è stato modificato dal D.Lgs. 118/2020, che recepisce la Direttiva Europea 2018/849, presente nel Pacchetto Economia Circolare.

Le novità introdotte dal D.Lgs. 27/2016 si limitano ad una formale sostituzione dei riferimenti alla normativa RAEE contenuti nel D.Lgs. 188/08 (viene ora richiamato il D.Lgs. 49/2014 al posto del vecchio D.Lgs 151/05), all’eliminazione della deroga all’immissione sul mercato nazionale di accumulatori nichel-cadmio per utensili elettrici senza fili (dal 1 gennaio 2017), e di quella relativa al mercurio nelle pile a bottone, nonché all’inserimento di nuovi obblighi in capo ai Produttori in materia di istruzioni che devono essere fornite circa la corretta rimozione dei rifiuti di pile e accumulatori dagli apparecchi.

Perché una Normativa Pile e Accumulatori?

  • i rifiuti prodotti dalle pile sono in continuo aumento, dietro la spinta di una crescente domanda per componenti miniaturizzati;
  • promuovere un ambiente meno inquinato riducendo al minimo le sostanze nocive presenti nelle pile;
  • le batterie che non rispettano i limiti di contenuti nocivi sono vietate sul mercato europeo;
  • promuovere la ricerca ed erogare incentivi economici per migliorare le prestazioni ambientali delle pile nel corso del loro intero ciclo di vita;
  • le entrate provenienti dal riciclaggio sono generalmente sufficienti a coprire tutti i costi di raccolta e ritrattamento previsti in questo settore;
  • in Italia la Direttiva europea è stata recepita con il D.Lgs. 188/2008, attualmente modificato dal D.Lgs. 118/2020.